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Legge elettorale: come funzionerà il sistema tedesco all’italiana?

Legge elettorale. Questa volta sembra fatta. I 4 partiti con più rappresentanza in parlamento (Movimento 5 stelle, Forza Italia, Lega Nord e Partito Democratico) sembrano aver raggiunto l’intesa finale. Sarà un sistema tedesco all’italiana.

Come spesso accade in Italia quello che poteva essere un buon modello, è stato completamente stravolto. Il patto a quattro mira soprattutto a “eliminare” la rappresentanza dei partiti che vanno sotto al 5 per cento per dare al sistema proporzionale una vocazione maggioritaria. O almeno così si spera.

Germanichellum, Tedeschum o confusionarium?

La legge elettorale è stato il tema più delicato dal 4 dicembre scorso. In quella data, il tradizionalista e poco moderno elettorato italiano ha deciso di non abolire il senato spianando così la strada all’incostituzionalità (in parte) dell’Italicum. In questi giorni i quattro maggiori partiti italiani hanno raggiunto l’accorto su quello che viene da molti definito “il Gemanichellum” (Perché poi si deve dare per forza un nome latino non lo si è capito ndr).

Nella nuova versione la legge elettorale prevederà 225 collegi uninominali ricalcati su quelli del Mattarellum (altra bella legge elettorale ndr). Inoltre il nuovo sistema prevede anche l’eliminazione dei capilista bloccati e una sorta di parità di genere tra i capilista nei vari collegi. Si parla di una proporzione almeno di 40-60 tra uomini e donne.
In queste ore ovviamente i piccoli partiti hanno guidato allo scandalo. Primi della lista Mdp di Bersani e Area popolare di Alfano. Due big che rischiano di scomparire dalla geografia politica italiana. Stessa sorte capiterebbe anche a Pisapia che dopo tanti proclami non sembra abbia raccolto molto consenso intorno a sé. Il problema resta la soglia di sbarramento del 5 per cento.

Ma come funzionerebbe la nuova legge elettorale?

Secondo la relazione del parlamentare Emanuele Fiano, Il Germanichellum è un sistema elettorale proprorzione con sbarramento. Esso prevede una divisione dei seggi su base regionale per il senato e su base nazionale per la camera secondo il dettato, ormai obsoleto, degli anni ’40, della nostra Costituzione.

Come verranno scelti i deputati?

Innanzitutto ci saranno collegi e circoscrizioni. Nei primi si eleggeranno candidati uninominali con preferenza (maggioritario), nei secondi ci saranno degli “short” listini bloccati (proporzionale) che eleggeranno i deputati in proporzione ai voti.

Nella nuova formulazione con meno collegi uninominali che diventano 225, il più votato nel collegio uninominale viene eletto. Stessa sorte al capolista della lista più votata nella circoscrizione. La vera differenza col sistema parlamentare tedesco è che il Bundestang ha una composizione variabile a seconda degli eletti. In Italia questo non può avvenire anche perché la pur sempreverde costituzione prevede il numero preciso dei parlamentari (ci si chiede perché non la si aggiorni in maniera sensata ndr).

Differenza col sistema tedesco è la possibilità del voto disgiunto. Un elettore può votare Tizio della lista verde nel collegio uninominale (maggioritario) e votare la lista blu nella circoscrizione (proporzionale).

Quello che si evince è un proporzionale a vocazione maggioritaria.

Questo porterà sicuramente a delle distorsioni nella composizione del parlamento (con maggior potere dei grandi partiti ndr) ma, peggio di così, con un’Italia ingovernabile da tangentopoli ad oggi non credo ci possa capitare.

O no?
 

 

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