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Pd: cosa vuole la minoranza scissionista?La risposta è nella legge elettorale proporzionale

Pd. In questi giorni si sta consumando la scissione. Non si è ben compreso il perchè di questa scelta dei vari Emiliano, Rossi e Speranza. Non lo si capisce perchè i cittadini, quelle povere anime che vanno a votare, non hanno compreso il progetto-programma che c’è dietro.

Il partito democratico, dalla sua nascita, è sta un esempio di democrazia. E lo scrive una persona che ha delle simpatie sicuramente diverse da Fassino, Renzi, Veltroni e company. Ogni volta che c’è stata una competizione elettorale, una candidatura, ecc, lo strumento delle primarie e della democrazia interna ha risolto il problema. Questa volta no. Perchè?La risposta è nella legge elettorale proporzionale.

Dal 4 dicembre fino alla scissione

Analizzando i fatti di questi giorni, ci si accorge palesemente che ci sono una serie di contraddizioni. Partiamo dal periodo precedente al Referendum del 4 settembre. Con tutti i problemi di fondo e opinioni contrastanti il Partito Democratico, con votazione unanime della fiducia anche di Bersani e co., ottiene l’obiettivo storico di una riforma della legge costituzionale. Obiettivo già fallito da D’Alema nella famosa bicamerale. Purtroppo però, non avendo raggiunto la maggioranza qualificata nelle due votazioni, secondo quanto richiamato dalla costituzione si doveva procedere ad un Referendum. Oltre questo le anime del piddì si sono scaldate per una non condivisione legato ad una legge elettorale. l’Italicum, infatti, non garantiva la minoranza del Partito Democratico. Per ovvie ragioni. Se il congresso lo avesse vinto Matteo Renzi, le candidature non sarebbero state decise da Bersani. Arrivò il primo ultimatum. Via l’Italicum o si sarebbe votato No. Sappiamo tutti com’è andata. Renzi si dimise e nacque il governo Gentiloni. Un governo di scopo che sarebbe servito solo a fare una nuova legge elettorale.

Ed è così che Renzi e tutto il Partito Democratico hanno programmato i successivi mesi. Anche perchè un voto l’anno prossimo avrebbe dato modo al Movimento 5 Stelle di cavalcare l’onda dei vitalizi.

Arriva l’ultimatum di Bersani e co. Gentiloni deve finire la sua legislatura altrimenti scissione. Sulla legge elettorale lo stesso gruppo di Speranza, Bersani e D’Alema hanno sollevato proposte in senso proporzionale. Giusto un secondo dopo hanno iniziato a parlare di scissione se si fosse votato prima. In più onde evitare strumentalizzazioni si è proposto anche un congresso dove ci sarebbe stato un documento programmatico per decidere le future strategie. Anche questo non è andato bene. Ed è qui che l’elettore medio del Partito Democratico non ci ha capito niente.

Il problema del PD si chiama legge elettorale proporzionale

La verità è che con una legge proporzionale, si garantirebbero anche i piccoli partiti del tre per cento che, da soli in una coalizione riuscirebbero a influenzare tutte le scelte della maggioranza. Insomma tutte le proposte non sono andate a buon fine perchè, così come nel centro destra sono nati mille partiti, così nel centrosinistra la voglia di “Prima Repubblica” è tornata.

E non è un caso che, promotore di questo strappo sia proprio Massimo D’Alema che della Prima Repubblica conosce vita, morte e miracoli.

Insomma, dietro al veto su Matteo Renzi ci sarebbe un pretesto, non troppo velato, per andare alle elezioni con una propria lista per poter racimolare qualche posto al sole in più. La scadenza lontana serve solo ad organizzare il partito sul territorio. Altrimenti il tre per cento famoso sarebbe una chimera.

Questa a parere di chi scrive è l’unica spiegazione plausibile. Altrimenti non si comprenderebbe la ratio della scissione del Partito Democratico. Tutto merito di una legge elettorale proporzionale. Si è passati così, in pochi mesi, da avere un ordinamento moderno con la soppressione del senato, ad un sistema degno della peggiore Prima Repubblica.

La scissione potrebbe essere figlia di questa logica. A meno che qualcuno non giustifichi meglio perchè Speranza o Emiliano non possono partecipare al congresso. Vincendolo potrebbero prendere in mano il Partito Democratico e guidarlo verso una strategia diversa. Perchè invece si ricorre alla scissione?

Mistero della politica.

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