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Politica nel caos/2: Il Partito Democratico e la Sinistra da conquistare

Politica nel caos. Anche il centrosinistra di prodiana memoria non c’è più. Esiste un Partito Democratico egemone, più o meno diviso, ed una galassia di partiti a sinistra che rivendica un “Posto al sole”. Renzi è riuscito a governare ma non ad unire un’area filo ulivista.

Caos a sinistra: ce la farà Matteo Renzi?

Ma andiamo per gradi. Il partito democratico. L’epilogo di Matteo Renzi dopo la sconfitta al referendum del 4 dicembre è noto a tutti.

Il segretario del partito democratico ha fatto un passo indietro per potersi dedicare attivamente alle prossime elezioni politiche.

Ma i nodi all’interno del partito ci sono. L’ala dalemiana del PD ha, da tempo, una voglia matta di ritornare alla ribalta e, per questo, per bocca dello stesso Dalema, si è pronti alla scissione. Una scissione che secondo l’ex leader del Pds porterebbe alla nascita di un partito del 10 per cento.

Più cauti Bersani e Speranza che però vorrebbero che Renzi si faccia da parte e lasci già dopo il congresso. Già il congresso. Da regolamento dovrebbe celebrarsi a dicembre, al massimo, sei mesi prima, a giugno, ma il duo Emiliano – Rossi chiedono un congresso immediato per sfiduciare “ai voti” l’attuale segretario.

Ma, come si diceva, nelle pagine di questo blog, si dovrebbe superare il 40 per cento, come da nuova legge elettorale. Un obiettivo non è così semplice. A sinistra c’è la Sinistra Italiana di Fassina che è nata proprio da una costola del Pd e che del partito di Renzi condanna tutta l’azione, a partire del Job Act, posta in essere in questa legislatura.

Poi ci sarebbero anche gli embrioni del movimento di sinistra di Giuliano Pisapia che sta tentando di mettere insieme i cocci di Sel di Nichi Vendola. Anche qui un’impresa non facile.

E nella galassia di centro sinistra ci sono gli alfaniani di Area Popolare. Proprio la stampella di Renzi, che vive sulle ceneri dell’UDC di Pierferdinando Casini e del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano. Proprio area popolare è la formazione più fedele a Renzi. Nei sondaggi però i numeri di questa formazione sono da prefisso telefonico. Impensabile che superi una percentuale tale da poter far vincere il Partito Democratico ed il centrosinistra.

Infine ci sarebbero gli ex forzisti di Denis Verdini. Si chiama Ala la formazione a sostegno di Renzi. In questa legislatura ha tolto più di una volta le castagne dal fuoco al Matteo nazionale.

.Un’ipotesi di listone unico con i partiti di sinistra sembra alquanto improbabile ma, come Renzi ha dimostrato, non impossibile. Basterà trovare gli “argomenti” giusti. Ma per il momento è caos completo.

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