Home >> News,Politics >> Brexit, quello che non tutti sanno sulla strategia della May
Brexit, quello che non tutti sanno sulla strategia della May

Brexit. A poche ore dalla decisione dei 27 membri dell’Unione Europea in merito alla proroga da concedere al Regno Unito per uscire dal vecchio continente, è lecito chiedersi: ma la Brexit conviene davvero? La domanda andrebbe posta soprattutto agli inglesi. La sensazione di questi ultimi giorni è che il Regno Unito voglia si uscire dall’Europa ma il nodo non è il famoso “backstop” con l’Irlanda ma ben altro. A conti fatti, l’uscita dall’Unione Europea, ancor prima che essa si verifichi, sta già impoverendo il Regno Unito. Le principali banche hanno già fatto le valigie da Londra e le principali istituzioni europee, nonchè le maggiori aziende, sono in procinto di lasciare l’isola britannica. Come scrivevamo due anni fa, l’Unione Europea ha presentato il conto e la Gran Bretagna, non vuole onorarlo. 

La Brexit non conviene

Secondo le stime del ministro dell’economia britannico, la Brexit, in qualsiasi modo essa si compia, renderà più povero il Regno Unito. Si stima una  crescita dell’inflazione, fino al 6% oltre che un deprezzamento della sterlina fino al 25%. Non solo. I più ottimisti pensano addirittura ad un raddoppio della disoccupazione ed una riduzione del PIl tra l’8 ed il 10%. Uno scenario apocalittico. Ma difatti i timori del Parlamento britannico che non vuole il “No Deal” ovvero l’uscita dall’Unione Europea senza accordo sono tutti li. Si stima che ci vorranno molti anni prima di intraprendere rapporti commerciali vantaggiosi per tutta la Gran Bretagna e, nell’attesa di questo, l’economia britannica calerebbe a picco. Una crisi che impoverirebbe soprattutto il ceto medio oltremanica che vedrebbe anche deprezzate le proprie case di circa il 30% e l’aumento dei tassi sui mutui. La domanda è: perchè la Brexit?

Perchè la Brexit?

La Brexit è stato un “giochino” finito male. L’allora premier David Cameron, difronte all’avanzata dei populisti di Farange, concesse il referendum nella certezza che la maggior parte dei cittadini britannici si esprimesse a favore del “Remain”. La storia è ben nota. Anche lo stesso Farange dell’Ukp non si aspettava un tal risultato. Sono in molti a pensare che molte delle promesse di libertà promesse in campagna elettorale fossero solamente una trovata populista per cercare voti. Tanto più che lo stesso leader dei brexiteer rimane seduto nel suo scranno in Europa. Ed addirittura sarebbe pronto a ricandidarsi qualora ci fossero nuove elezioni europee in Gran Bretagna. Basta questo a spiegare che apparentemente non ci sarebbe nessuna convenienza nell’uscire dall’Unione Europea.

La strategia di Theresa May

La strategia della premier britannica non è nota a tutti. Innanzitutto, incassate tre sconfitte sull’accordo negoziato con l’Unione Europea, appare assurdo chiedere una proroga per poter rivotare lo stesso accordo e, magari vederselo bocciare nuovamente in Parlamento. Quello che si legge tra le righe di quanto sta accadendo nel Regno Unito, è che nessuno vuole uscire dall’Europa. Tantomeno con un accordo poco vantaggioso per il popolo britannico. Politicamente, di fronte ad una crisi, l’attuale classe dirigente sarebbe spazzata via. Cosa fare quindi? La May è a Bruxelles per un rinvio breve ma la speranza di tutti, compresa la premier Britannica, è quello di avere un tempo lungo fino a fine anno. Motivo? Ce ne sono almeno due. Il primo riguarderebbe la fine del mandato di questa legislatura europea. La speranza è che il nuovo Parlamento Europeo sia più aperto verso la Gran Bretagna e si possa modificare l’attuale accordo di Brexit, che, penalizza non poco la popolazione britannica. Il secondo motivo, quello più sperato, è che anche il paese britannico partecipi alle elezioni europee. Eleggere dei parlamentari consentirebbe di condizionare la legislatura ed ottenere condizioni più vantaggiose. Sul piano politico interno, si creerebbero anche le basi per poter, senza ricadere in un’agonia elettorale, tentare di rimanere in Europa. Cosa, quest’ultima, che la maggioranza del popolo britannico vorrebbe. In questo contesto, sarebbe più facile chiedere un nuovo Referendum e cancellare tre anni di triste storia britannica. A meno che, dopo le elezioni europee si decida di indire nuove elezioni nel Regno Unito che possano condizionare, non poco gli esiti di un gioco, quello della Brexit, che rischia di far male al popolo britannico. Finirà davvero così? Staremo a vedere.

the author

Writer, Finance, Creative.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Top